Il Capitolo CXXV del Libro dei Morti è uno dei più importanti dell'intera raccolta siccome contiene la cosiddetta “dichiarazione di innocenza”, la formula con la quale l'anima del defunto può negare di avere commesso ingiustizie o ogni qualsivoglia azione contro etica e morale. Queste formule venivano inserite all'interno del sarcofago per non rischiare che l'anima del defunto le dimenticasse nel momento in cui era condotta all'interno della sala delle due verità, al cospetto del dio Osiride, giudice supremo che decreta se un'anima ha diritto o meno di raggiungere la vita eterna. Durante il giudizio il cuore del defunto è posto sul piatto di una bilancia e se risulterà essere più leggero della piuma di Maat (simbolo della giustizia), il defunto sarà riconosciuto innocente. In caso contrario sarà divorato da Ammit, una creatura mostruosa che attende a fauci spalancate ai bordi della scena. Il capitolo CXXV spiega per filo e per segno come passare indenni il giudizio supremo, per non essere condannati a questo terribile destino.
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in questa pagina è possibile scaricare l'ipertesto "CAPITOLO CXXV DEL LIBRO DEI MORTI, traduzione e commento" di Mario Menichetti, in formato PDF
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