domenica 25 ottobre 2015

GILGAMESH, RE "DIVINIZZATO" O DIO "UMANIZZATO"?



Tavola VI dell'Epopea di Gilgamesh (fonte immagine link)
L'epopea di Gilgamesh è il poema epico più antico nella storia dell'umanità, o perlomeno il più antico ad essere arrivato sino ai giorni nostri. La versione più completa di questa straordinaria opera venne scritta in lingua accadica su dodici tavole d'argilla durante il periodo babilonese (circa 1200. a.C.), mentre gli episodi che compongono l'opera classica babilonese derivano da racconti singoli appartenenti alla letteratura sumera (prima del 2000 a.C.), che a loro volta derivano dalla tradizione orale dell'area mesopotamica (prima del 3000. a.C.).


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Nelle epopee Gilgamesh è indicato come figlio della dea Ninsun e del dio Lugalbanda; se è considerato per due terzi un dio e per un terzo un uomo, lo si deve al fatto che per gli antichi abitanti della Mesopotamia Lugalbanda era un re divenuto dio. Effettivamente fin dalle fonti più antiche risalenti al periodo sumero, Gilgamesh è sempre presentato come un dio. Nella letteratura religiosa in lingua accadica, e quindi assira e babilonese, Gilgamesh è sempre considerato una divinità degli Inferi. 
Gilgamesh sembrerebbe dunque essere un semplice personaggio mitologico, attorno al quale furono creati molti miti, tuttavia esistono elementi che portano invece a pensare che fosse un personaggio storico reale che poi venne divinizzato in epoca successiva e in questo articolo fornirò alcuni importanti elementi per valutarlo.
Lista reale sumerica. (fonte immagine link)
Il nome di Gilgamesh compare nella LISTA REALE SUMERICA, un'elencazione che registra i nomi dei re/governanti che detennero il potere ufficiale nelle città della Mesopotamia e la durata dei loro regni. Questo è un documento storico importantissimo perché elenca tutte le dinastie precedenti alla compilazione della tavoletta. La lista però antepone alle comprovate dinastie storiche l'elenco dei re antidiluviani e postdiluviani, e la lunghissima durata dei loro regni. Molti storici ritengono che i re antidiluviani ed alcuni di quelli postdiluviani siano soltanto figure mitologiche e a tal proposito hanno indicato quale fosse il primo re sulla lista la cui esistenza storica sia stata dimostrata da effettivi ritrovamenti archeologici, Enmebaragesi di Kish (ca. 2700 a.C.). 
Come sappiamo la storia inizia con l'invenzione della scrittura, prima di allora la storia appare confusa, quasi come fosse una favola. Così come la lista reale sumerica, anche la storia è divisa in due parti, l'epoca storica e l'epoca mitica, e la linea di divisione la collocherei approssimativamente attorno al 3000 a.C. quando tra i sumeri comparve la prima forma di scrittura. Prima dell'invenzione della scrittura il sapere veniva tramandato oralmente e all'interno di questo contesto il mito svolgeva una funzione formativa, essendo lo strumento con il quale veniva conservata l'identità culturale e le credenze di un popolo. In base a questo presupposto, pensando a Gilgamesh, e a tutti gli altri re della lista la cui esistenza non è stata provata da reperti archeologici, non possiamo essere certi del fatto che questi siano soltanto personaggi mitologici, in quanto è possibile che queste figure siano il retaggio di una lontana realtà storica.
Indubbiamente le vicende che compongono l'Epopea sono costellate da situazioni irreali e pertanto la storia di Gilgamesh assume un aspetto fortemente mitologico, tuttavia sono emersi altri testi dedicati a Gilgamesh che sembrano avere un aspetto tutt'altro che mitico, portandomi a pensare che Gigamensh sia un personaggio realmente esistito in un lontano passato della MILLENARIA STORIA DELLA MESOPOTAMIA.
Un esempio è il testo "Gilgamesh e Agga", in questo caso i tratti mitologici sono quasi completamente abbandonati, lasciando spazio ad una narrazione che sembra descrivere un evento storico ben preciso.
"Gilgamesh e Agga", (nome completo "Gli inviati di Agga, figlio di Enmebaragesi") è un antico testo sumero composto da 115 righe ritrovato tra i resti della Biblioteca di Nippur. Il testo parla dei conflitti che esistevano tra la città di Uruk, governata da Gilgamesh e la città di Kish, governata da Agga (figlio di Enmebaragesi). Secondo la LISTA REALE SUMERICA la prima dinastia che governò dopo il diluvio fu quella di Kish. Molto esplicitamente nella lista è riportato: 


Dopo che il Diluvio spazzò via ogni cosa e la regalità fu discesa dal cielo, il regno ebbe dimora in Kish

Tra i re della dinastia di Kish compare anche Enmebaragesi e il figlio Agga, elencati in ordine cronologico insieme alla durata dei loro regni, rispettivamente 900 anni e 625 anni. Come detto in precedenza Enmebaragesi, a dispetto degli improbabili 900 anni di sovranità, è il primo re sulla lista la cui esistenza storica è stata dimostrata da effettivi ritrovamenti archeologici, di conseguenza non è poi così assurdo pensare che anche gli eventi descritti nel mito di "Gilgamesh e Agga" siano reali avvenimenti storici. 


Contenuto del poema "Gilgamesh e Agga"

Il poema inizia con l'arrivo a Uruk (città governata da Gilgamesh) di un'ambasceria da parte della città di Kish (città governata da Agga). Quest'ultimi volevano imporre alla città di Uruk di provvedere alla riparazione degli aquedotti e di scavare i canali necessari ad irrigare l'area meridionale della Mesopotamia. Gilgamesh convocò quindi l'assemblea degli anziani e successivamente quella dei giovani guerrieri, per decidere se sottomettersi alle richieste di Agga, oppure provocare una guerra per risolvere questa disputa. Gli anziani, preferendo mantenere la pace consigliarono a Gilgameh di sottomettersi, mentre i giovani guerrieri reclamarono la guerra e l'indipendenza della città di Uruk. Il giovane Gilgameh, che come sappiamo era di cuore impavido, seguì il consiglio dei giovani e rigettò la proposta degli ambasciatori venuti da Kish. In seguito a questa decisione Agga riunì il suo esercito e assediò la città di Uruk. La popolazione di Uruk si spaventò a tal punto da costringere Gilgamesh a inviare un diplomatico per trattare con Agga, ma il servo di Gilgamesh appena catturato venne picchiato. A questo punto dalle mura di Uruk si sporse Zabardab, il generale a capo delle difese di Uruk. Agga credette che fosse Gilgamesh in persona, ma il diplomatico ostaggio di Agga gli spiegò che qualora fosse stato il re di Uruk il suo esercito alla sola vista ne sarebbe rimasto sconvolto. Subito dopo comparve sulle mura Gilgamesh nel suo splendore divino, mentre Enkidu (fedele amico e compagno di mille eroiche imprese) uscì fuori dalla porta dalla città assediata annunciando la presenza del suo re. Lo splendore e il nome divino di Gilgamesh atterrirono le armate nemiche, che caddero sconfitte alla sua sola vista. Gilgamesh si mostrò però magnanimo rimandando Agga a Kish.


Conclusioni

Rovine di un tempio nell'antica città sumera di Uruk
(fonte immagine link)
Gilgameh è un personaggio storico reale poi divinizzato? oppure, è semplicemente una figura mitologia dell'enorme pantheon mesopotamico? 
Dal mio punto di vista posso dire che a differenza degli episodi che compongono l'epopea di Gilgamesh, il poema "Gilgamesh e Agga" sembra essere inserito all'interno di un contesto storico reale. Agga ha realmente regnato nella città di Kish, cosi' come suo padre Enmebaragesi prima di lui. Anche la città di Uruk è realmente esistita...e allora perché Gilgamesh non dovrebbe essere a sua volta un personaggio storico reale?
Io credo che Gilgamesh sia realmente esistito e questo testo ne è la prova. Credo che questo racconto sia stato composto per esaltare l'immagine del sovrano all'interno di  un contesto storico reale determinato dal plausibile conflitto tra la città di Kish e quella di Uruk e che poi questa memoria sia stata tramandata dal mito fino a quando venne messa per iscritto. Le città di Kish e Uruk risalgono ad un periodo compreso tra il V e IV millennio prima di Cristo, dunque a moltissimo tempo prima dell'invenzione della scrittura, è perciò possibile che nell'arco di tutto questo tempo gli eventi e personaggi storici furono trasformati in mito.
La più antica attestazione del nome di Gilgamesh/Bilgames risale all'elenco della Lista degli dei rinvenuta a Fāra, risalente al periodo Proto-dinastico (2600/2450 a.C.), che lo caratterizza come essere "divino". Tra la prima volta che compare il nome di Gilgamesh su un documento scritto e la fondazione della città di Uruk (eventuale luogo in cui Gilgameh ha governato) intercorrono circa duemila anni di storia, duemila anni in cui la memoria storica ha dovuto fare affidamento unicamente sul mito per essere conservata e tramandata alle successive generazioni. Le possibilità che Gilgamesh sia realmente esistito sono moltissime e lo stesso vale anche per altri personaggi ed eventi mitologici del passato. In questi anni ho imparato che è sbagliato considerare il mito al pari di una favola, in quanto esso, dietro alle sue esagerazioni e a i suoi simbolismi, nasconde le più antiche memorie del genere umano. 


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