giovedì 25 febbraio 2016

SVILUPPO DELLA SCRITTURA IN MESOPOTAMIA



Nel mito sumero "ENMERKAR E IL SIGNORE DI ARATTA" viene descritto uno degli avvenimenti più importanti della storia, l'invenzione della scrittura. Questo racconto epico attribuisce l'invenzione a Enmerkar, il mitico re sumero fondatore della città di Uruk. L'indagine archeologia ha invece dimostrato che il suo sviluppo ha attraversato diverse fasi. Al mito va comunque il merito d'inserire questo importante avvenimento all'interno di un contesto storico, probabilmente reale, sottolineando in maniera poetica le caratteristiche del nuovo metodo di comunicazione. 
In questo articolo voglio ripercorrere le fasi principali che hanno portato allo sviluppo di un sistema di scrittura completo, ovvero un sistema che permettesse d'incidere sull'argilla ogni qualsivoglia pensiero. 
La scrittura fu una conseguenza dell'urbanizzazione. Durante il IV millennio a.C. Uruk divenne una città, la prima della storia a potersi definire tale in virtù dell'elevata stratificazione sociale e della specializzazione del lavoro. L'improvvisa evoluzione urbana determinò lo sviluppo di moltissime attività, che per essere controllate e sfruttate a livello economico su tutto il territorio necessitavano di un sistema di controllo indiretto. A questo scopo nell'arco di un periodo relativamente breve vennero introdotti segni grafici, pesi di misura e recipienti standard con i quali si potevano compilare elenchi contabili delle attività commerciali e dei prodotti.

Prima fase - SCRITTURA PITTOGRAFICA

Questa prima fase è caratterizzata da simboli che corrispondono all'immagine semplificata dell'oggetto che si vuole rappresentare. Attorno al 3000 a.C. i sumeri si servivano di circa duemila simboli. Il disegno di due linee ondulate rappresenta l'acqua, una stella rappresenta il cielo, una spiga il grano, una testa con le corna il bue, rappresentazioni stilizzate dei genitali maschili e femminili distinguono un uomo da una donna, ecc... Con alcuni simboli si esprimono delle azioni, il simbolo di un piede esprime il verbo "camminare", l'occhio il verbo "guardare". Alcune parole vengono rappresentate con l'accostamento di due simboli, come nel caso della parola "schiava" che viene rappresentata affiancando il simbolo delle montagne a quello della donna, questo perché gli schiavi venivano recuperati nelle regioni montuose che circondano la Mesopotamia. Una testa con affianco un canestro da lavoro come quello che i sumeri usavano nei campi per la raccolta i prodotti agricoli significa "mangiare" e allo stesso modo una testa accostata alle line ondulate che rappresentano l'acqua significa "bere".(vedi esempi a fondo pagina) Riguardo a questa prima fase la scrittura di una tavoletta procede in modo molto schematico, disegnando per ogni sezione un prodotto con affianco i segni grafici che ne indicano la quantità. Durante il IV millennio la scrittura pittografica era utilizzata principalmente per la compilazione di documenti amministrativi.
La tavoletta nella foto risale all'incirca al 3100 a.C. ed è un perfetto esempio di scrittura pittografica utilizzata in Bassa Mesopotamia durante le attività amministrative e commerciali. Su questa tavoletta venne registrata l'assegnazione di alcuni prodotti tra cui la birra. Quest'ultima è rappresentata col disegno di un vaso con la base appuntita posto in posizione verticale. I simboli che rappresentano i prodotti sono incisi sull'argilla con uno strumento acuminato mentre i simboli utilizzati per tenere il conto delle quantità sono creati con la pressione di alcune forme arrotondate, dove le differenti forme impresse rappresentano le differenti unità di misura.
Riguardo l'origine dei primi segni pittografici esistono diverse teorie sulle quali tornerò in un prossimo articolo.

Seconda fase - SCRITTURA IDEOGRAFICA


Evoluzione della scrittura pittografica in Mesopotamia
fonte immagine
              a Pittogrammi (3°millennio a.C.)
              b Rotazione dei pittogrammi
              c Segni cuneiformi tra il 2400 e il 2000 a.C.
              d Scrittura cuneiforme assira (1000 a.C.)
Il continuo sviluppo delle attività cittadine rese necessario un maggior utilizzo della scrittura, dunque si svilupparono sistemi più pratici e veloci per scrivere le informazioni. I tratti dei pittogrammi col passare del tempo assunsero un aspetto sempre più stilizzato e le forme arrotondate vennero sostituite da tratti dritti. Inizialmente le righe e le figure vennero ruotate di 90°, migliorando l'aspetto e l'ordine dei tratti. Venne introdotto anche un nuovo strumento per la scrittura, uno stiletto che permetteva l'incisione di brevi trattini a forma di chiodo (o cuneo) con una singola pressione. Questi elementi col passare del tempo determinarono la deformazione dei simboli che hanno caratterizzato la prima fase, fino al punto in cui , attorno al 2400 a.C., il segno tracciato sulla tavoletta aveva perso quasi ogni somiglianza con l'aspetto della cosa che si voleva rappresentare. Sta in questo la differenza tra scrittura pittografica e scrittura ideografica. Se la scrittura pittografica può essere compresa da tutti tramite l'apprendimento di poche nozioni, lo stesso non si può dire della scrittura ideografica siccome il segno tracciato non assomiglia all'aspetto della cosa rappresenta.
Tavoletta sumera che contiene il conteggio di capre e montoni
2400 a.C. fonte immagine
Con gli ideogrammi migliorò la qualità d'espressione del testo scritto, ma allo stesso tempo il contenuto delle tavolette non era comprensibile alla maggior parte delle persone. La scrittura nell'antica Mesopotamia era appannaggio di una ristretta categoria di persone, che venivano istruiti in particolari scuole (dette edubba, cioè "casa della tavoletta"). Data la notevole importanza della scrittura e il potere che derivava dal saper leggere e scrivere nell'ambito di una vasta società organizzata gli scribi svolgevano spesso importanti incarichi ufficiali. 

Terza fase - SCRITTURA CUNEIFORME SILLABICA

In questa fase si arriva all'intuizione che produce un sistema col quale poter scrivere ogni qualsivoglia pensiero utilizzando un ristretto numero di simboli grafici. L'intuizione che ebbero i sumeri fu quella di associare dei simboli ai suoni che si producono durante la pronuncia delle parole che si vogliono rappresentare. Il passaggio a questo livello d'espressione è facilitato dalle caratteristiche della lingua che si parlava in Bassa Mesopotamia nel corso di quell'epoca. Il sumero era una lingua prevalentemente monosillabica e agglutinate. La struttura della scrittura cuneiforme si può dunque definire un complesso tra ideogrammi (risultanza degli antichi pittogrammi), morfemi (cioè di desinenze, suffissi e infissi, apposizioni, determinativi) e complementi fonetiche.
circa 2100 a.C.
Evoluzione di altri simboli pittografici




fonti:
http://www.ancientscripts.com/sumerian.html



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