domenica 8 novembre 2015

TAVOLETTA NBC11108, LA CONDIZIONE DELLA TERRA AL TEMPO PRIMORDIALE



Tavoletta NBC11108 ritrovata a Nippur
(fonte immagine link)
Il pantheon sumero era composto da circa 500 divinità e sebbene le gerarchie divine e le narrazioni mitologiche fossero soggette a diverse interpretazioni, la supremazia di An, Enlil ed Enki non fu mai messa in discussione. An regnava in cielo (inteso come cosmo), ad Enlin spettava la sovranità sulla superficie terrestre, mentre Enki risiedeva nell'abisso da cui sgorgano le acque dolci che fertilizzano la terra. La cultura sumera riconosceva come elementi primi del cosmo quattro componenti: il cielo, la terra, l'abisso delle acque dolci e il Kur, la montagna mitica dove ogni forma di vita ebbe origine. Da una tavoletta risalente alla III dinastia di Ur (2100 a.C.) scopriamo quale fosse la concezione che i sumeri avevano riguardo alla condizione del cosmo primordiale. I sumeri credevano che al principio dei tempi il cielo e la terra fossero uniti e che questo stato impedisse lo sviluppo della vita.





NBC11108 (datazione:Ur III, provenienza: Nippur)
traduzione: Romer, 1993, pp.353 sg.; Clifford, 1994, p.28.

Fonte testo:
Mitologia Sumera, Giovanni Pettinato, Unione Tipografica-Editrice Torinese (UTET)

  1 An, il Signore, illuminava il cielo, mentre la terra
(KI) era al buio e nel Kur lo sguardo non penetrava;
Dall'abisso non si attingeva acqua, nulla si
produceva, nella vasta terra non venivano scavati solchi;
L'eccelso purificatore di Enlil non esisteva ancora, i 
riti di purificazione non venivano ancora eseguiti;
la ierodula del cielo non era ancora ornata, non si
proclamavano le sue lodi;
5 cielo e tarra erano legati l'uno all'altra
formando un tutt'uno, non si erano ancora sposati;
la luna non splendeva ancora, l'oscurità si 
estendeva dappertutto;
An manifestava il suo splendore nell'abitazione celeste,
il luogo dove egli abitava, non presenta tracce di vegetazione,
i poteri di Enlil non erano ancora stati distribuiti nei paesi
(kur-kur)
10 la santa signoria dell'Eanna non riceveva
ancora le offerte;
i grandi Dèi, gli Anunna, non circolavano sulla terra

Alle origini esisteva soltanto An, che manifestava il suo splendore nell'abitazione celeste. L'oscurità si estendeva dappertutto e la Terra primordiale esisteva in uno stato avviluppato in cui terra e cielo non erano ancora stati separati, tuttavia al suo interno preesistevano in uno stato non ordinato gli elementi primi del mondo sumero. Il testo sottolineata più volte l'incompletezza del mondo embrionale; non esisteva la Luna, non esisteva il pianeta Venere (identificato nella dea Eanna), sulla Terra non si distingueva la montagna sacra da cui ogni forma di vita sarebbe stata creata e questa condizione non consentiva alla vita di germogliare. La terra non produceva vegetazione e senza le acque dolci dall'Abisso non sarebbe stato possibile coltivarla. Il testo si chiude sottolineando che gli dèi non esistevano (escluso An), non esistevano ancora Enki e Enlil (i figli di An) e senza i poteri divini di Enlil la vita non poteva essere creata.
Rappresentazione artistica della separazione di
Cielo e terra. Nut ricoperta di stelle rappresenta
la volta celeste, mentre Geb disteso in basso
rappresenta la terra. In mezzo alla scena è
rappresentato il dio Shu, personificazione
 dell'aria, mentre con le mani sostiene il cielo
impedendogli di raggiungere la terra. 
Secondo la DOTTRINA DI ELIOPOLI all'origine esisteva uno stato indeterminato chiamato Nun, che al suo interno aveva tutti gli elementi per generare ogni cosa del creato. In mezzo al Nun si manifestò Atum sopra una collina a forma di piramide che a sua volta generò la prima copia di divinità, Shu e Tefnut. Atum aveva in se la forza per dare ordine al caos primordiale e per generare ogni cosa del creato. Dopo Shu e Tefnut furono creati Geb (la terra) e Nut (il cielo). Geb e Nut erano due divinità avvinte che se ne stavano sempre abbracciate e questa loro unione non dava modo alla vita di germoliare, perciò Atum diede ordine di separarli. Quando terra e cielo furono separati la vita germogliò e la terza generazione divinità stabilì il suo regno sulla Terra, ovvero i figli di Geb e Nut: Osiride, Iside, Seth e Nefty. Da questo breve riassunto si possono individuare alcuni punti in comune che difficilmente possono essere casuali:
  • L'esistenza di un'entità che si manifesta in mezzo all'indeterminatezza dello stato primordiale
  • L'iniziale unione tra cielo e terra che non permetteva lo sviluppo della vita
  • L'esistenza di una collina/montagna da cui si estende il principio della creazione.
Al di là del contesto mitologico, le spiegazioni che gli antichi seppero trovare non erano poi cosi' lontane dalla realtà. La Terra primordiale non poteva ospitare la vita, dovette passare molto tempo prima che venissero ad esistere le condizioni favorevoli allo sviluppo della vita e nell'arco di tutto questo tempo misteriose forze hanno ordinato l'indeterminatezza dello stato primitivo fino a creare la vita. La Terra primordiale era un ammasso incandescente e non esisteva una divisione netta tra cielo e terra, è pero' innegabile il fatto che questo ammasso primitivo contenesse già tutti gli elementi necessari a creare ogni cosa.



Sostieni Civiltà antiche e antichi misteri...
Fonte testo: Mitologia Sumera, Giovanni Pettinato, Unione Tipografica-Editrice Torinese (UTET)

Questo articolo appartiene a CIVILTA' ANTICHE E ANTICHI MISTERI.
Per riprodurre questo articolo è necessario il consenso di "Civiltà antiche e antichi misteri".
In caso di consenso deve essere indicata chiaramente la fonte:

Nessun commento:

Posta un commento