sabato 17 ottobre 2015

L'ANTICO RITO EGIZIO DI "TENDERE LA CORDA"



Da sinistra, il faraone che ha ordinato la costruzione
 del tempio, la dea Seshet e Horus di Edfu, rappresentati
nel tempio di Edfu. (fonte immagine link)
Molti monumenti egizi sono caratterizzati da un orientamento astronomico ben preciso. All'interno di questi non è raro trovare iscrizioni e rappresentazioni parietali che descrivono una cerimonia tenuta prima della costruzione, questa cerimonia era chiamata "Pedj - Shes", che alla lettera significa “tendere la corda”. Durante questo rito antichissimo si determinava l'orientamento della struttura in base al nord celeste. Tracce di questo rito si trovano per esempio nei tempi di Karnak, Hatshepsut, Dendera, Edfu e Abydos ed è descritto anche nella pietra di Palermo, risalente alla V dinastia.

Un'iscrizione a Karnak recita: 
"Ho teso la corda sulla posizione dei muri mentre la mia bocca recitava i grandi incantamenti".

Nel tempio di Dendera invece si puo' leggere:
"Guardando al cielo e al movimento delle stelle che sorgono, individuando l'Ak della costellazione della gamba del Toro, ho determinato gli angoli del tempio"

Iscrizioni provenienti dal tempio di Edfu e Dendera riportano:
 Io afferro il paletto e la mazza, tiro la corda con Seshat, ho osservato la traiettoria delle stelle con il mio occhio che è fisso sulla coscia del toro, sono stato il dio che indica il tempo con lo strumento del Merkhet, ho stabilito i quattro angoli del tempio"


Nella foto in alto si può vedere una rappresentazione del rito, a sinistra si trova il faraone che ha ordinato la costruzione del tempio, in questo caso Tolomeo III, mentre a destra si trovano la dea Seshat e Horus, Seshat non a caso veniva chiamata "Signora dei Costruttori", "Dea dell'edilizia", "Fondatrice dell'architettura" e, per finire, "Signora delle stelle". Il faraone e la dea sono posti uno di fronte all'altra ed entrambi tengono uno strumento in una mano e una asta nell'altra. Tra le due aste è rappresentata una corda chiusa ad anello in tensione. L'iscrizione di Dendera fa riferimento alla costellazione egizia della Gamba de Toro ("Mesketiu"), corrispondente alla costellazione dell'Orsa Maggiore. Questo elemento evidenzia il fatto che il punto di riferimento fosse collocato a nord e questo aveva probabilmente un significato simbolico dato che le stelle che compongono la Gamba del Toro (o Orsa maggiore) fanno parte della regione circunpolare. Le stelle di questa regione del cielo non a caso vengono definite imperiture in quanto non tramontano mai, in nessuna stagione dell'anno, e da un punto di vista simbolico si potrebbero definire "immortali" dato che non spariscono mai sotto l'orizzonte.
Secondo la credenza egizia riportata nei TESTI DELLE PIRAMIDI della V dinastia, questa regione dl cielo era uno dei luoghi a chi ascendeva l'anima del faraone defunto. In ogni caso i templi egizi, a differenza delle piramidi (come nel caso dell' ORIENTAMENTO ASTRONOMICO DELLA PIRAMIDE DI CHEOPE), non sono orientati con il nord esatto, la Gamba del Toro veniva usata come punto di riferimento, per determinare una precisa posizione, anche se non sappiamo esattamente quale stella e quale momento fosse preso come riferimento perché non è sto possibile tradurre il termine Ak. Potrebbe trattarsi della massima distanza raggiunta ad est da una stella della Gamba di Toro durante il movimento circunpolare ma si tratta di una supposizione difficile da confermare.







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Fonte testo:
"Archeoastronomia, da Giza all'Isola di Pasqua" di Giulio Magli, Pitagora Editrice Bologna
http://www.aton-ra.com/egitto/religione-antico-egitto/37-religione-dei-egitto/161-seshat-signora-delle-stelle.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Seshat

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