sabato 4 aprile 2015

LA BUFALA DELLA MONTAGNA APPIATTITA A NAZCA (dal mio punto di vista)



Chiunque si sarà accorto che internet è una giungla in cui si può trovare tutto e il contrario di tutto, di conseguenza ogni informazione è da passare al microscopio del senso critico prima di poterla considerare vera. Nonostante mi sia sempre prefissato un atteggiamento critico nei confronti di tutto quello che leggo, di tanto in tanto mi capita di cadere in errore. L'importante è saper riconoscere gli sbagli e correggerli.
FOTO 1. La famosa montagna appiattita sulla quale è stato tracciato
un geoglifo a forma di "pista".
Questo articolo nasce dal desiderio di correggere un'informazione sbagliata, che io stesso in passato ho contribuito a divulgare tramite articoli, foto e commenti. Mi riferisco alle "montagne appiattite" di  Nazca (foto 1), dato che più volte, in linea con quanto sostenuto da diversi autori e trasmissioni televisive, le ho nominate, sottolineando il fatto che da queste montagne fu rimossa una considerevole quantità di terreno in maniera artificiale, allo scopo di creare superfici pianeggianti che potessero ospitare geoglifi di varie forme, tra cui linee e "piste". Il taglio della cima di una montagna come quella mostrata nella foto in alto comporta lo spostamento di un'incalcolabile quantità di roccia e terreno, un'opera incredibile se rapportata al livello tecnologico del popolo Nazca o di chi li ha preceduti.
La valutazione di un gran numero di immagini e il mio recente viaggio in Perù e a Nazca però mi hanno portato a fare marcia. Posso ora affermare con ragionevole sicurezza che a Nazca le cime delle montagne in questione non sono mai state tagliate e che questa conformazione sia da attribuire alla natura. A questo punto ci tengo a condividere con tutti la mia spiegazione, non prima pero' di aver precisato che questo fatto non ridimensiona in alcun modo le linee di Nazca, in quanto, a mio modo di vedere rimangono una delle opere più monumentali al mondo, visto che su una vasta area sono disseminate 13.000 linee, molte delle quali arrivano a misurare diversi chilometri.
FOTO 2. Piccola porzione del vasto altopiano desertico di Nazca,
 in prossimità della vallata scavata dal fiume.
Per comprendere il motivo del mio ripensamento bisogna sapere che il deserto di Nazca non è una pianura circondata da montagne, ma al contrario è un altopiano pianeggiante (vedi foto 2 e 3). Su questo altopiano ci sono anche alcuni piccoli promontori, ma fondamentalmente è una vasta superficie pianeggiante rialzata rispetto alla valle nella quale scorre il fiume. Nel corso dei millenni l'acqua che attraversava l'arido altopiano di Nazca da est verso ovest (dalla regione andina alla costa), ha scavato profonde vallate, tagliando l'altopiano in diverse parti. La maggior parte dei misteriosi geoglifi sono stati tracciati sulla parte di altopiano rimasto a sud del fiume, mentre un minor numero su quello più piccolo rimasto a nord.
FOTO 3
A pochissima distanza dell'altopiano nord c'è la famosa "montagna appiattita artificialmente" (foto 1) che in realtà non si può più considerare tale alla luce di quanto detto, ma semplicemente una parte dell'altopiano originale scampato alla forza erosiva delle acque e alle frane provocate da quest'ultima, sulla quale un misterioso popolo ha tracciato un geoglifo a forma di "pista". Nella foto sottostante ho evidenziato in giallo le zone di altopiano odierne, distinguendo quello a nord da quello a sud del fiume, segnalando inoltre i punti sulla mappa che corrispondono alle immagini.



Manuel di Civiltà antiche e antichi misteri

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