Questo testo appartiene a Civiltà antiche e antichi misteri
Furono i polinesiani i primi colonizzatori dell'Isola di Pasqua. Per anni si è discusso sull'origine dei colonizzatori, ma studi etimologici della lingua parlata dalla popolazione indigena, ritrovamenti archeologici ed infine analisi genetiche sugli scheletri degli antichi abitanti dell'isola, hanno dimostrato che essi fossero indubitabilmente polinesiani.
Tuttavia la ricostruzione della storia dell'Isola di Pasqua non è così semplice, dato che i nativi all'epoca della prima colonizzazione non disponevano di una forma articolata di scrittura. Esistono pertanto varie tesi tra loro contrastanti di come sia avvenuta la prima colonizzazione dell'isola e su come siano proseguiti i contatti tra l'isola e la terra d'origine, sempre che ci siano stati. E' possibile, che i polinesiani giunti fino a quest'isola sperduta dell'Oceano Pacifico (a partire dal 400 d.C.), siano riusciti ad arrivare anche alle coste del Sud America, creando in un certo senso un ponte culturale? E' possibilità che antichi abitanti del Sud America siano a loro volta sbarcati sull'Isola di Pasqua prima o durante l'occupazione dei polinesiani? Queste domande nascono dall'osservazione di un dettaglio che non mancherò di mostrarla nel proseguimento di questo articolo.
I colonizzatori che arrivarono dalla Polinesia attraversarono circa 3000 km di oceano con semplici zattere, equipaggiati soltanto con una buona dose di spirito d'avventura. Questo fatto è per me molto importante in quanto dimostra la capacità dell'uomo antico di compiere attraversate oceaniche nonostante mezzi tecnici inadeguati. In base a questo presupposto confermato dai fatti, non è assurdo pensare che fin dai tempi preistorici l'uomo abbia viaggiato in lungo e in largo per tutto il pianeta, attivando una moltitudine di contaminazioni culturali.
L'isola è nota in tutto il mondo per le colossali statue di pietra chiamate "Moai". Su tutta l'isola se ne contano quasi 900, ma nonostante gli sforzi dei ricercatori il loro significato rimane a tutt'oggi ignoto. In Indonesia è stato trovato un monolite che ritrae una figura antropomorfa con caratteristiche simili a quelle dei Moai presenti sull'Isola di Pasqua. In particolare la posizione delle mani e la fronte pronunciata mettono in evidenza una connessione tra questi due siti archeologici, confermando l'origine asiatica degli antichi artefici dei Moai. Nonostante il loro magnetico fascino non è su queste statue che voglio attirare la vostra attenzione, quanto più sulle piattaforme megalitiche che li sorreggono.
Queste piattaforme sono dette "ahu" e sull'isola ne esistono 245. La maggior parte sono state create con grosse pietre grezze, mentre alcune invece, sono realizzate con la stessa tecnica costruttiva dei monumenti megalitici di Cuzco, Machu Picchu e Ollantaytambo. Queste piattaforme, caratterizzate da enormi blocchi tagliati con forme irregolari e fatti combaciare alla perfezione senza l'utilizzo di malta, sembrerebbero aver qualcosa in comune con l'architettura poligonale inca
E' il caso dell'Ahu Tahira, una piattaforma che ospitava sei Moai che ora giacciono a faccia in giù. Questo indizio, secondo il mio punto di vista, potrebbe far pensare che qualcuno viaggiò tra le coste del Sud America e l'isola di Pasqua, portando con sé questa inconfondibile tecnica di costruzione. Ma chi? Furono i polinesiani che andarono ad esplorare le terre andine e fecero ritorno portando con loro innovative tecniche di costruzione? Oppure, fu una piccolo gruppo precolombiano ad arrivare sull'isola portando rivoluzionarie tecniche di costruzione?
Esiste anche un'altra possibilità in quanto i polinesiani e gli uomini che si stabilirono nei continenti americani attorno al 15.000 a.C appartenevano entrambi al ceppo asiatico, dunque potrebbero aver sviluppato tecniche di costruzione simili sulla base di un passato comune.
Per il momento le analisi sul DNA di alcuni degli scheletri ritrovati ha dimostrato l'origine polinesiana degli stessi, tuttavia il numero dei campioni analizzati è insignificante rispetto alla totalità delle persone che hanno vissuto sull'isola durante la storia della sua colonizzazione, dunque non si può escludere che tra i tanti corpi seppelliti sull'isola vi siano anche alcuni resti di origine sudamericana. Ancor più difficile è sapere se alcuni esponete dell'isola di Pasqua si fossero adoperati per esplorare pacificamente il continente sudamericano o se avessero instaurato con i popoli che lo abitavano una qualche forma di contatto poi abbandonato in seguito alla decadenza della loro civiltà causata dall'incremento demografico e dall'esaurimento delle risorse disponibili.
fonti:
http://imaginaisladepascua.com/que-ver/sitios-arqueologicos/vinapu/
http://www.shan-newspaper.com/web/megalitismo/280-i-misteri-di-rapa-nui.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Pasqua
Tuttavia la ricostruzione della storia dell'Isola di Pasqua non è così semplice, dato che i nativi all'epoca della prima colonizzazione non disponevano di una forma articolata di scrittura. Esistono pertanto varie tesi tra loro contrastanti di come sia avvenuta la prima colonizzazione dell'isola e su come siano proseguiti i contatti tra l'isola e la terra d'origine, sempre che ci siano stati. E' possibile, che i polinesiani giunti fino a quest'isola sperduta dell'Oceano Pacifico (a partire dal 400 d.C.), siano riusciti ad arrivare anche alle coste del Sud America, creando in un certo senso un ponte culturale? E' possibilità che antichi abitanti del Sud America siano a loro volta sbarcati sull'Isola di Pasqua prima o durante l'occupazione dei polinesiani? Queste domande nascono dall'osservazione di un dettaglio che non mancherò di mostrarla nel proseguimento di questo articolo.
I colonizzatori che arrivarono dalla Polinesia attraversarono circa 3000 km di oceano con semplici zattere, equipaggiati soltanto con una buona dose di spirito d'avventura. Questo fatto è per me molto importante in quanto dimostra la capacità dell'uomo antico di compiere attraversate oceaniche nonostante mezzi tecnici inadeguati. In base a questo presupposto confermato dai fatti, non è assurdo pensare che fin dai tempi preistorici l'uomo abbia viaggiato in lungo e in largo per tutto il pianeta, attivando una moltitudine di contaminazioni culturali.
L'isola è nota in tutto il mondo per le colossali statue di pietra chiamate "Moai". Su tutta l'isola se ne contano quasi 900, ma nonostante gli sforzi dei ricercatori il loro significato rimane a tutt'oggi ignoto. In Indonesia è stato trovato un monolite che ritrae una figura antropomorfa con caratteristiche simili a quelle dei Moai presenti sull'Isola di Pasqua. In particolare la posizione delle mani e la fronte pronunciata mettono in evidenza una connessione tra questi due siti archeologici, confermando l'origine asiatica degli antichi artefici dei Moai. Nonostante il loro magnetico fascino non è su queste statue che voglio attirare la vostra attenzione, quanto più sulle piattaforme megalitiche che li sorreggono.
Ahu Tahira, Isola di pasqua (fonte foto link) |
Ahu-tahai (fonte foto link) |
Esiste anche un'altra possibilità in quanto i polinesiani e gli uomini che si stabilirono nei continenti americani attorno al 15.000 a.C appartenevano entrambi al ceppo asiatico, dunque potrebbero aver sviluppato tecniche di costruzione simili sulla base di un passato comune.
Per il momento le analisi sul DNA di alcuni degli scheletri ritrovati ha dimostrato l'origine polinesiana degli stessi, tuttavia il numero dei campioni analizzati è insignificante rispetto alla totalità delle persone che hanno vissuto sull'isola durante la storia della sua colonizzazione, dunque non si può escludere che tra i tanti corpi seppelliti sull'isola vi siano anche alcuni resti di origine sudamericana. Ancor più difficile è sapere se alcuni esponete dell'isola di Pasqua si fossero adoperati per esplorare pacificamente il continente sudamericano o se avessero instaurato con i popoli che lo abitavano una qualche forma di contatto poi abbandonato in seguito alla decadenza della loro civiltà causata dall'incremento demografico e dall'esaurimento delle risorse disponibili.
Manuel di Civiltà antiche e antichi misteri
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fonti:
http://imaginaisladepascua.com/que-ver/sitios-arqueologicos/vinapu/
http://www.shan-newspaper.com/web/megalitismo/280-i-misteri-di-rapa-nui.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Pasqua
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