venerdì 1 aprile 2016

AKHENATON, LA RIVOLUZIONE RELIGIOSA DEL FARAONE ERETICO



Busto di Amenofi IV (Akhenaton), XVII dinastia
Alla morte del faraone Amenofi III (XVIII dinastia), avvenuta nel 1353 a.C., salì al trono il figlio Amenofi IV. Quest'ultimo, ispirato dall'idea che Aton fosse l'unico dio, diede inizio ad una rivoluzione teologia senza precedenti. A quel tempo il pantheon egizio era affollato da un gran numero di divinità e tra queste Amon-Ra era posto al disopra di tutte le altre. La figura di Amon-Ra nacque durante il secondo periodo intermedio dal sincretismo tra il dio Ra di Eliopoli e la divinità tebana Amon. Dopo circa quattrocento anni di storia in cui Amon-Ra era diventato la divinità principale del pantheon egizio, Amenofi IV lo sostituì improvvisamente con Aton, scontrandosi con i sostenitori del pensiero teologico tradizionale. Contrariamente a quanto avveniva in precedenza non erano più ammesse immagini personificate del dio sole, Aton venne dunque rappresentato con la forma di un grande globo luminoso che infonde il suo calore vitale attraverso lunghi raggi. Inizialmente era consentito il culto di tutte le divinità a patto che si riconoscesse ad Aton il ruolo di divinità suprema, ma nel quarto anno del suo regno Amenofi IV diede un taglio netto con passato, proclamando Aton unico e vero dioIl sovrano cambiò il suo nome da Amenofi IV ("pace di Amon") in Akhenaton ("colui che è utile ad Aton") e prese le distanze dalle vecchie sedi religiose facendo costruire una nuova capitale reale. La costruì 400 km a nord di Tebe e gli diede il nome di Akhetaton ("orizzonte di Aton"). 

Rappresentazione di Aton, Akhenaton, Nefertiti e figli.
Il passaggio al culto esclusivo di Aton fu probabilmente una manovra repressiva nei confronti del clero tebano che a dispetto degli ordini impartiti dal sovrano continuava a riconoscere ad Amon il ruolo di divinità principale. Probabilmente questa decisione fu presa anche per riportare il potere sacrale nelle mani del sovrano, potere che nel corso del tempo si era gradualmente indebolito sminuendo l'importanza della discendenza reale. Il clero tebano aveva incrementato mano a mano la sua influenza politica sul paese e la sede principale del culto di Amon situata a Karnak aveva accumulato ricchezze fino a diventare una sorta di stato nello stato in grado di influenzare le decisioni politiche. Sicuramente il progetto monoteistico di Akhenaton gli aveva procurato non pochi oppositori, sia tra gli uomini di rango che tra i normali cittadini. I cambiamenti imposti furono troppo rivoluzionari per raccogliere successo in un paese così profondamente legato alla sua millenaria cultura e il timore di una insurrezione accompagnò Akhenaton per tutti gli anni del suo regno. Nel diciassettesimo anno di regno Akhenaton morì per cause sconosciute.
Rovine di Akhetaton (odierna Tel el-Amarna). fonte immagine

La successione e gli immediati eventi che seguirono la morte di Akhenaton non sono ben documentati, ma si suppone che fu suo fratellastro Smenkhara a succedergli per un breve periodo. Smenkhara continuò a regnare dalla città di Akhetaton ma pochi anni dopo con l'ascesa al potere di Tutankhaton, avvenuta in circostanze poco chiare, la nuova capitale reale venne per sempre abbandonata. Tutankhaton era figlio di Akhenaton e della sua seconda moglie Kiya e nel momento in cui fu incoronato aveva soltanto nove anni. Per via della sua giovane età fu facile manipolarlo e nel giro di poco cambiò il suo nome da Tutankhaton ("immagine vivente di Aton") a TUTANKHAMON ("immagine vivente di Amon). Quando Tutankhamon ristabilì il culto di tutte le divinità la città sede del culto eretico venne demolita mentre alla memoria del padre Akhenaton spettò una sorte ancora peggiore perché il suo nome venne cancellato dalla storia. Negli anni che seguirono la morte del faraone eretico si tentò in tutti i modi di cancellare qualsiasi traccia che potesse rimandare alla sua memoria, i documenti vennero distrutti, i templi e le statue vennero abbattute, mentre il suo nome venne omesso da tutte le liste reali.
Inno ad Aton
fonte immagine
Fortunatamente non tutte le prove della sua esistenza vennero cancellate, alcune delle informazioni su cui si basano le ricostruzioni storiche che riguardano il faraone eretico provengono da importati reperti archeologici rinvenuti tra le rovine di Akhetaton, tra questi le Lettere di Amarna, la Stele della frontiera e l'Inno ad Aton. 

La composizione letterale conosciuta come "Grande inno ad Aton" offre preziose informazione sul pensiero teologico che ha contraddistinto la rivoluzione religiosa promossa da Akhenaton. Si ritiene che sia stato composto dal faraone in persona e sono state trovate diverse versioni nelle tombe dei dignitari reali ad Amarna, ma il testo più completo è stato trovato sulle pareti della tomba di Ay, più precisamente su una parete del corridoio d'ingresso.

Grande inno ad Aton
Tu sorgi bello all'orizzonte del cielo,  
o Aton vivo, che hai dato inizio alla vita.
Quando risplendi all'orizzonte orientale  
tutte le terre riempi della tua bellezza.  
Tu sei bello, grande, splendente, alto sopra ogni terra!  
I tuoi raggi abbracciano le terre,  
fino al limite di quel che tu hai creato.  
Tu sei Ra quando raggiungi i loro confini,    
e le sottometti per il tuo figlio amato.   
Tu sei lontano, ma i tuoi raggi sono sulla terra.  
Tu sei davanti agli uomini, ma essi non vedono la tua via.    
Quando tu vai in pace all'orizzonte d’occidente,    
a terra è nell'oscurità come morta;    
i dormienti sono nelle loro camere,  
le teste sono coperte.  
Nessun occhio vede l'altro;  
se si togliessero tutti i loro beni di sotto la testa,  
essi non se ne accorgerebbero.  
Tutti i leoni escono dalle loro tane;  
L'oscurità è una tomba.  
Giace la terra in silenzio.  
Poiché il suo creatore riposa all'orizzonte.  
All'alba tu riappari all'orizzonte,  
risplendi come Aton per la giornata.  
Tu scacci le tenebre e lanci i tuoi raggi.  
Le Due Terre sono in festa    
svegliate e levate sui due piedi.  
Tu le hai fatte alzare.  
Lavano le loro membra,  
prendono le loro vesti;  
le loro braccia sono in adorazione al tuo sorgere.  
La terra intera si mette al lavoro.  
Ogni animale gode del suo pascolo.  
Alberi e cespugli verdeggiano.  
Gli uccelli volano dai loro nidi,  
con le loro ali festeggiano il tuo ka.  
Gli animali selvatici saltano in piedi;  
tutti quelli che volano e si posano  
vivono, poiché tu risplendi per loro.  
Le navi salgono e scendono la corrente,  
poiché ogni via si apre al tuo sorgere.  
I pesci del fiume guizzano dinanzi a te.  
I tuoi raggi arrivano in fondo al Grande Verde.    
Tu che procuri che il germe sia fecondo nelle donne,  
e che fai la semenza negli uomini.  
Tu che fai vivere il figlio nel grembo della madre sua,  
e lo calmi perché non pianga.  
Tu nutrice di chi è ancora nel grembo  
che dai il respiro per far vivere tutto ciò che hai fatto.  
Quando esce dal grembo e respira nel giorno della nascita,  
tu apri la sua bocca completamente  
e provvedi ai suoi bisogni.  
Quando il pulcino è nell'uovo   
tu gli dai l'aria perché viva.    
Tu lo completi perché rompa l'uovo  
e ne esca per pigolare e completarsi  
e camminare sulle sue zampe appena ne è uscito.  
Come numerose sono le tue opere,  
che sono nascoste alla vita!  
Tu dio unico, del quale non esistono eguali.  
Tu hai creato la terra per il tuo desiderio,    
quando tu eri solo;   
con gli uomini, il bestiame ed ogni animale selvatico,  
e tutto quel che è nella terra - e si muove sui suoi piedi -,  
e tutto quel che è nella terra - e vola sulle sue ali.  
E i paesi stranieri, la Siria, la Nubia e la terra d'Egitto.  
Tu hai collocato ogni uomo al suo posto  
e hai provveduto ai suoi bisogni.  
Ognuno ha il suo cibo,  
ed è contata la sua durata di vita.  
Le lingue loro sono diverse nelle parole,    
e i loro caratteri anche; e le loro pelli,  
poiché ti hai differenziato i popoli stranieri.  
Tu crei Hapi nel Duat  
e lo porti in superficie per fare vivere i rekhyt  
così come tu le hai create.
Tu, signore di tutti loro  
che ti affatichi per loro,  
o Aton del giorno, grande di dignità!  
Tu mantieni in vita anche le terre più lontane,  
poiché tu hai posto un Hapi nel cielo  
che discende per loro sui monti come Grande Verde    
e bagna i loro campi e le loro contrade.    
Come son efficaci i tuoi consigli,  
o signore dell'eternità!  
L’Hapi del cielo è tuo per gli stranieri  
e per tutti gli animali del deserto che si muovono sulle zampe:  
ma Hapi viene dal Duat per l'Egitto.    
I tuoi raggi nutrono tutte le piante;  
quando tu risplendi, esse vivono e prosperano per te.  
Tu fai le stagioni  
per far sì che si sviluppi tutto ciò che hai creato:  
l'inverno per rinfrescarle,  
l'ardore perché ti gustino.  
Tu hai fatto il cielo lontano    
per risplendere in esso,    
e per vedere tutto, tu unico,   
che splendi nella tua forma di Aton vivo,    
che sorgi e brilli, lontano e vicino.  
Tu fai milioni di forme da te, tu unico:    
città, villaggi, campi, vie, fiumi,  
Ogni occhio ti vede davanti a sé,  
poiché tu sei l'Aton del giorno sopra la terra.  
Quando te ne sei andato via,  
non c’è occhio che veda    
quello che tu hai creato    
e tu l'hai creato,   
per non essere solo a vedere te stesso.    
Tu sei nel mio cuore.   
Non c'è nessun altro che ti conosca    
eccetto il tuo figlio Nefer-kheperu-Ra, Ua-en-Ra    
che tu hai reso saggio nei tuoi consigli e nella tua forza.
La terra è nella tua mano
come tu l’hai creata.
Se tu splendi, essi vivono,
se tu tramonti, essi muoiono;
tu sei la durata stessa della vita
e si vive di te.
Gli occhi vedono bellezza, finché tu non tramonti.
Si depone ogni lavoro quando tu ti posi a occidente.
Quando tu risplendi,e fai prosperare (…) per il re,
ogni piede si affretta,
sin da quando hai fondato la terra.
Tu ti alzi per il tuo figlio
che è uscito dal tuo corpo   
il re della Valle e re del Delta che vive della Verità
il Signore delle Due Terre Nefer-kheperu-Ra,
il figlio di Ra, che vive di Maat  
Il Signore delle corone Akhenaton,
grande di durata di vita
e la grande sposa del re, la signora delle Due Terre,
Nefer-neferu-Aton Nefertiti.
Viva, giovane per sempre, in eterno.
Fonte traduzione:http://www.perfettaletizia.it/archivio/infomazione/miti/inni_egitto.htm



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