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Menfi si trovava a pochissima distanza dalla piana di Giza (fonte foto link) |
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Rovine dell'antica città di Eridu (fonte foto link) |
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Rovine di Mohenjo-Daro (fonte foto link) |
Tra queste tre antiche città esiste un legame curioso, oltre a condivide approssimativamente il periodo di sviluppo, rappresentano i primi importanti centri religiosi delle rispettive culture, quella egizia, quella mesopotamica e quella della Valle dell'Indo. Tutte e tre sono cresciute in prossimità di importanti corsi d'acqua, il Nilo, il Tigri/Eufrate e l'Indo e sorprendentemente sono collocate in tre aree geografiche perfettamente allineate tra loro.
In Medio Oriente ci sono altri due importanti siti archeologici che sono allineati con Mohenjo-Daro, Eridu e Menfi, si tratta di PERSEPOLI in Iran, antica capitale dell'impero achemenide e della meravigliosa città rupestre di PETRA in Giordania, costruita dal popolo nabateo in un canyon naturale insediato fin dal periodo neolitico. Potrebbe sembrare soltanto una coincidenza, ma se proviamo a prolungare verso ovest la linea retta immaginaria che attraversa queste antiche città facciamo una straordinaria scoperta. Mantenendo la direttrice fissata dai punti Mohejo-Daro, Eridu e Menfi/Giza e prolungandola per 12.000 km, fin oltre all'Oceano Atlantico, arriviamo in Sud America dove con precisione incredibile incontriamo sulla nostra strada la Valle Sacra degli Inca e le misteriose Linee di Nazca. Se prolunghiamo ulteriormente la linea retta immaginaria, proseguendo fin oltre il continente Sud Americano, dopo 3.800 km di Oceano Pacifico quasi incredibilmente incrociamo sulla nostra strada l'Isola di Pasqua.
Sinceramente non mi trovo qui a dire che questa sia la prova inconfutabile di un'altro passato, per ora mi limito a definirla un'anomalia meritevole di attenzione. Senza ombra di dubbio la civiltà egizia, quella sumera e quella della Valle dell'Indo sono le più antiche civiltà della terra a noi note ed è abbastanza anomalo il fatto che anche la più importante civiltà del Sud America si sia sviluppata in un'area geografica allineata con le altre tre. Per comodità da questo momento chiamerò questa linea immaginaria "linea della civiltà".
In Sud America si sono alternate un gran numero di culture e quella Inca è solo l'ultima di una lunga serie. Nonostante ciò è quella che a livello ingegneristico ha creato le opere più significative del continente, in particolare nei campi dell'agricoltura e dell'architettura sacra e urbanistica.
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Rovine megalitiche a Machu Picchu (fonte foto link) |
Voglio ricordare che nell'articolo "LA VERA PATERNITA' DEI MONUMENTI MEGALITICI PERUVIANI" ho espresso alcuni dubbi riguardo l'attribuzione agli Inca di alcuni monumenti presenti a Cuzco, nella Valle Sacra e a Machu Picchu. E' il caso della Fortezza di Sacsayhuaman a Cuzco o degli antichi templi di Machu Picchu. Nell'articolo ho descritto l'ipotesi secondo la quale queste rovine possano essere il prodotto di una civiltà precedente a quella inca e che quest'ultimi abbiamo costruito le loro città attorno a rovine abbandonate da molto tempo, imitandone lo stile nei limiti delle loro possibilità. Questa ipotesi nasce dall'osservazione dei siti archeologici, rilevando la presenza di quelli che all'apparenza potrebbero sembrare due periodi costruttivi diversi. Stranamente le strutture più antiche sono state realizzate con grandi blocchi e con un livello di precisione esageratamente più elevato di quelle più recenti. Questo stile che più volte ho definito "megalitico", assomiglia molto a quello impiegato nella costruzione dei templi della Sfinge sulla piana di Giza, proprio ai piedi delle tre piramidi e ad appena 20 km di distanza da Menfi.
Se il fatto che le rovine Inca (o preincaiche) si trovino sulla "linea della civiltà" potrebbe essere considerata soltanto una fortunata coincidenza, certamente non si può fare altrettanto con lo stile architettonico con la quale sono state realizzate le strutture megalitiche, dato che ritengo impossibile il fatto che due civiltà che non hanno mai avuto contatti tra loro, arrivino a pensare e a realizzare strutture con la stessa tecnica costruttiva, raggiungendo risultati praticamente identici. Eppure è questa la posizione tenuta dalla comunità accademica, che si ostina a definire queste anomalie "semplici coincidenze". A mio modo di vedere le soluzioni a questo enigma posso essere soltanto due, o queste civiltà condividono un'origine comune, oppure in tempi antichi qualcuno viaggiò dal Medio Oriente verso le Americhe contribuendo a civilizzare il continente.
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Alcune linee nel deserto di Nazca |
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Mappa delle Linee comprese in una porzione del deserto di Nazca (fonte immagine link) |
Come ho già anticipato la "linea della civiltà" non si ferma a Nazca, ma prosegue per altri 3.800 km sopra l'Oceano Pacifico, fino ad arrivare all'Isola di Pasqua. I'Isola di Pasqua, sede delle colossali statue di pietra chiamate "Moai", è uno dei luoghi più isolati e misteriosi al mondo. Si trova dispersa in mezzo all'immenso Oceano Pacifico, esattamente a 3600 km ad ovest delle coste del Cile. Nonostante la sua posizione poco invitante, in passato un popolo proveniente dalla Polinesia vi si stabilì. Non sappiamo come fecero ad affrontare un viaggio di migliaia di chilometri con semplici zattere di legno, ma non ci sono dubbi riguardo al fatto che furono i polinesiani gli ultimi colonizzatori dell'isola, d'altro lato non possiamo essere altrettanto sicuri che fossero stati anche i primi.
Nell'articolo "I PRIMI MISTERIOSI COLONIZZATORI DELL'ISOLA DI PASQUA" ho mostrato una piattaforma megalitica dell'isola, sulla quale erano poggiati alcuni moai, evidenziando la tecnica con la quale questa struttura è stata realizzata, la stessa tecnica visibile a Cuzco, Ollantaytambo e Machu Picchu. Questo elemento ha portato a pensare che l'Isola sia stata raggiunta in passato anche da una popolazione andina o quantomeno che i polinesiani siano arrivati fino al Sud America ed abbiamo poi fatto ritorno copiando lo stile architettonico andino. Tra le due possibilità la prima mi sembra più probabile.
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Piattaforama/muro megalitico di Ahu Tahira, Isola di Pasqua (fonte foto link) |
Il fatto che anche sull'isola di Pasqua ci siano rovine megalitiche realizzate con la stessa tecnica utilizzata per costruire i monumenti andini ed egizi lascia abbastanza interdetti. Oltre a questo non posso fare a meno di notare che sulla "linea della civiltà" sono disposti i tre siti archeologici più misteriosi del mondo, vale a dire, l'Isola di pasqua, le Linee di Nazca e la piana di Giza (sede delle tre piramidi e la Sfinge).
Nella mia ricerca di ulteriori indizi che potessero collegare le culture poste sulla "linea della civiltà" ho trovato un'altro elemento non di poco conto. Si tratta di una soluzione ingegneristica impiegata nelle costruzioni megalitiche andine, come in quelle egiziane e mediorientali. In inglese viene chiama "keystone metal" (chiave di volta in metallo) e si tratta di una staffa che veniva usata per tenere uniti due blocchi di pietra. Inserita in due incassi combacianti aveva il compito di aumentare la stabilità della struttura legando un blocco all'altro. Questa soluzione era particolarmente utile dato che i monumenti megalitici antichi venivano costruiti a secco. Reperti di questo tipo sono stati trovati a Machu picchu e Ollantaytambo, come in Egitto e in Iran. Sovrapponendo la linea della civiltà con la mappa dei siti archeologici in cui sono state trovate le "chiavi di volta" (sarebbe stato meglio chiamarle staffe in metallo) si osserva una certa corrispondenza. Forse abbiamo in mano la chiave per accedere ai segreti della storia, ma la comunità accademica per il momento non sembra interessata a voler aprire quella porta, perché quello che potrebbe trovare potrebbe costringerli a riscrivere interamente la cronologia degli eventi.
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"Keystone metal" in vari paesi. |
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La linea della civilta' con evidenziati in nero i siti archeologici in cui sono state trovate le staffe che uniscono i blocchi |
Manuel di Civiltà antiche e antichi misteri
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